Esercizi di tremore per gestire ansia e stress: alcune avvertenze

Sebbene sia dimostrato che il programma di esercizi TRE è sicuro come metodo auto-somministrato per ridurre la tensione fisica e mentale, si consiglia alle persone con problemi fisici o psicologici preesistenti di consultare il proprio medico specialista o un operatore TRE certificato, per ottenere suggerimenti specifici prima di eseguire questa pratica, onde evitare possibili reazioni avverse. Non esiste un metodo che sia adatto a tutti i casi e in tutte le condizioni.

In qualsiasi situazione si verifichino sensazioni come quelle descritte qui sotto, è consigliabile, durante la pratica del TRE, interrompere volontariamente la reazione di vibrazione e rilassarsi su un fianco. Queste reazioni saranno transitorie. In linea generale, sarà sempre costruttivo inserire molti momenti di pausa nell’arco di una esperienza con il TRE, in modo da dare sempre il tempo necessario al corpo e alla mente di integrare qualsiasi sensazione in maniera sana e costruttiva.

Utilizzeremo qui per comodità e consuetudine termini di lingua inglese che stanno ad indicare una serie di fenomeni legati alle risposte di difesa: freezing, flooding e dissociation.

Freezing (congelamento), nel testo verrà usato anche il sostantivo freeze con lo stesso significato di gelo, congelamento. Flooding (dal verbo to flood) = inondare, allagare, sommergere, in senso figurato; con emotional flooding, più avanti nel testo, indicheremo l’essere travolti dall’emozione. Dissociation: con dissociazione indichiamo uno stato nel quale nella persona avviene un’assenza di connessione nel pensiero, nella memoria o nel senso di identità.

Queste sono reazioni che potrebbero manifestarsi, anche se molto raramente, durante la pratica auto-somministrata con il TRE, in cui si potrebbero sollecitare gli schemi protettivi dell’individuo. E’ comunque importante saper riconoscere sul nascere questi fenomeni ed è cruciale soprattutto per coloro che useranno il processo TRE all’interno di un setting professionale clinico.

Acquisiamo quindi familiarità con alcuni di questi concetti:

FREEZING

La parola freezing implica un irrigidimento, rigidità di alcuni distretti corporei e incapacità di muoversi, particolarmente percepita come rigidità o freddo nelle articolazioni e nella struttura muscolare. Questo fenomeno è più frequente nei piedi e nelle mani. Si parla di freezing quando la normale percezione è ridotta: il soggetto potrebbe avere freddo o avvertire un formicolio o un intorpidimento diffuso. Nei casi estremi la persona potrebbe avere difficoltà a camminare o, se può farlo, mostrerà un’andatura rigida.

Si suppone che il freezing sia dovuto ad una iperattivazione simultanea del Sistema Nervoso Simpatico e del Sistema Nervoso Parasimpatico: un risultato è l’irrigidimento del corpo.

IPERVENTILAZIONE

Nell’iperventilazione la persona respira troppo velocemente, di solito con respiri superficiali, oppure magari respira in modo troppo profondo. In entrambi i casi viene interrotto il ritmo normale della respirazione. L’iperventilazione è talvolta associata ad una reazione di freeze ed è dovuta al tentativo del corpo di correggere il fatto di aver trattenuto il respiro in maniera cronica. Il soggetto trattiene il respiro e poi rimane senza fiato: inizia così un circolo vizioso dove la persona trattiene il respiro e annaspa in cerca d’aria; ne risulta un fenomeno di iperventilazione che può destabilizzare la persona.

FLOODING

Flooding è un termine metaforico che vuol dire essere sommerso dalle emozioni; viene utilizzato quando l’esperienza che viene vissuta a causa di un evento dà origine ad una stimolazione eccessiva o travolgente. Flooding si riferisce alla sensazione di provare emozioni, sensazioni, sentimenti o pensieri troppo intensi per essere integrati nel momento presente.

Una persona che sta avendo l’esperienza di flooding potrebbe rispondere, ad una qualsiasi situazione, in modo esagerato. Chiunque sia immerso nel flooding vorrà allontanare da sé ciò che percepisce come causa di questo disagio.

In uno stato emozionale così intenso la pressione del sangue sale, provocando un improvviso mal di testa. Alcune persone riportano di sentire nausea o sonnolenza oppure giramenti di testa, le mani iniziano a sudare, la respirazione si fa irregolare e superficiale. Ci si può sentire confusi e non si riesce proprio a pensare con chiarezza. La parte più primitiva del cervello prende il sopravvento e assume il controllo.

DISSOCIAZIONE

La dissociazione è quell’esperienza nella quale perdiamo la connessione con i pensieri, le sensazioni e i sentimenti. La dissociazione avviene in una scala di intensità che va da una sana capacità dissociativa, ai gravi disturbi dove la personalità e l’identità sono severamente alterate o dove si formano addirittura personalità multiple. La dissociazione, o il ‘sentirsi scissi’, è un processo psicofisico nel quale certi pensieri, emozioni, sensazioni e/o ricordi sono riposti in comparti.

Un esempio di sana dissociazione è la capacità, che la maggior parte di noi possiede, di mettere da parte una discussione avuta con il proprio coniuge la mattina e andare a lavorare normalmente. Riponiamo l’esperienza in una specie di compartimento emozionale sapendo che ce ne occuperemo più tardi: questa forma di dissociazione è normale e sana. Una dissociazione patologica è quella di percepire una ristretta zona del corpo come assente o lontana da sé. Questa esperienza è spesso il risultato della riattivazione di uno schema protettivo.

Nella figura qui sotto vengono riassunti i possibili stadi di attivazione e reattività fisiologica dell’organismo in risposta alle sollecitazioni stressanti nell’ambiente, sia interno sia esterno.

Testo: Giulia Villa

Immagine: Ruby Jo Walker

 


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